"Poussin
-
prosegue
la
Marineo
-
non
amava
gli
intrighi
della
corte
di
Francia
e
conduceva
una
vita
sobria,
di
cui
possediamo
un
quadro
interessante
tracciato
da
Giovanni
Bellori,
a
Roma.
Lì
s’era
recato
Louis
Fouquet
e
da
lì
aveva
scritto
la
misteriosa
lettera
al
fratello.
Il
ministro
delle
finanze
Nicolas
Fouquet
era
amico
intimo
della
regina
Cristina
di
Svezia,
appassionata
d’ermetica
e
appartenente
ad
un’accademia
esoterica
di
Roma,
la
cui
sede,
com’era
d’uso
presso
tali
accademie,
veniva
denominata
“Arcadia”.
Cristina
faceva
visita
al
ministro
nel
suo
laboratorio
alchimistico
di
Saint
Mandé.
Fouquet
si
dilettava
infatti
di
quest’arte
ed
aveva
inviato
un
conoscente,
il
famoso
alchimista
Glaser,
con
qualche
incarico
segreto
a
Firenze.
I
motivi
di
tale
viaggio
sono
tuttora
sconosciuti.
[...]
Nicolas
Fouquet,
ministro
di
Luigi
XIV
Molti
familiari
di
Fouquet
figuravano,
come
il
fratello
Louis,
tra
i
membri
della
Compagnie
du
Saint
Sacrement
[detta
anche
“Cabale
des
dévots”].
Questa
era
una
congregazione
religiosa
di
carattere
segreto
che
dalla
sua
sede
di
Saint
Sulpice
a
Parigi
s’era
diramata,
tramite
una
fitta
rete
di
succursali,
in
tutto
lo
stato
e
che
i
monarchi
francesi
volevano
eliminare
ad
ogni
costo:
ci
aveva
provato
Luigi
XIII,
ci
aveva
provato
Mazarino,
ma
senza
successo.
La
congregazione
era
troppo
influente
e
ricca.
[...]
Soltanto
nel
1665
il
giovane
Luigi
XIV
riuscì
finalmente
a
sciogliere
la
Compagnie,
dopo
che
questa
cinque
anni
prima
s’era
rifiutata
apertamente
di
ubbidire
all’editto
reale
ed
aveva
continuato
imperterrita
le
sue
attività.
La
potenza
della
Cabale
sembra
essere
stata
veramente
grande.
E
quando
il
monarca
pensò
di
poter
mettere
le
mani
sui
documenti
segreti
della
Cabale,
fu
ben
sorpreso
di
non
trovare
nulla.
[...]
Ma
già
prima
di
essersi
sbarazzato
della
Cabale,
Luigi
XIV
aveva
fatto
incarcerare
il
ministro
Nicolas
Fouquet
sotto
accusa
di
abusi
e
malversazioni
sulle
finanze
dello
stato
nonché
di
alto
tradimento.
L’uomo
che
aveva
finanziato
le
guerre
di
Francia,
rifornito
per
anni
le
tasche
di
Mazarino,
della
regina
madre
e
del
re
stesso,
pagato
per
il
mantenimento
di
tutto
il
personale
di
corte
e
degli
accademici
di
Francia,
veniva
ora
accusato
di
aver
rubato
i
soldi
dello
stato.
In
realtà
si
temevano
il
suo
potere
crescente,
la
sua
enorme
influenza
in
Bretagna,
e
forse
un
suo
segreto.
Paul
Morand,
eccellente
biografo
di
Fouquet,
ricorda
che
il
ministro
durante
il
suo
processo
spesso
accennò
ad
un
segreto."
Di
che
segreto
si
trattava?
Che
cosa
intendeva
dire
Louis
Fouquet
quando alludeva
a
"vantaggi
dalla
portata
enorme"?
Non
manca
del
resto
chi
ritiene
che
la
fantomatica
"maschera
di
ferro"
presente
alla
corte
del
Re
Sole
fosse proprio
Nicolas
Fouquet.
"Fu
soltanto
un
caso
-
si
domanda
infine
la
Marineo
-
il
fatto
che
Luigi
XIV,
dopo
la
morte
di
Fouquet,
s’adoprò
per
ritrovare
ed
acquistare
la
tela
dei
“Pastori
d’Arcadia”?
Fouquet
e
Poussin
sapevano
dunque
qualcosa
di
particolarmente
importante?".
Sia
come
sia,
una volta ottenuto il quadro, come s'è detto,
il Re Sole lo tenne segregato
a Versailles, dove rimase fino al 1789, anno della
Rivoluzione Francese.
Questa
lunga
premessa
era
necessaria
per
rendere
conto
del
fatto
che
intorno
a
questo
dipinto
dai
mille
misteri
ruota
una
serie
di
supposizioni
impressionante,
in
cui
è
quasi
impossibile
muoversi
senza
incappare
in
qualche
grossolano
equivoco.
E
tuttavia
vogliamo
provarci.
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