Per
poter
parlare
di
"mappa"
occorrerebbe
però
rintracciare
nel
dipinto
una
figura
geometrica
più
articolata
e
complessa,
che possibilmente
lo
inscriva
tutto,
pur
tenuto
conto
del
fatto
che
la
tela
di
Poussin
è
più
alta
di
come
la
vediamo,
perché
è
stata
ripiegata
nel
margine
superiore:
questo
rende
molto
difficile
comprendere
esattamente
quali
geometrie
essa
potesse
nascondere.
Del
resto,
quando
si
parla
di
geometria
sacra,
la
prima
e
più
illustre
figura
che
venga
in
mente,
da
Pitagora
in
avanti,
è
il
pentagono
regolare,
che
inscrive
un
pentagramma
stellato
ed
a
sua
volta
ne
è
inscritto,
e
così
via
all'infinito:
Tale
figura
è
considerata
la
più
sacra
di
tutte
perché
incredibilmente
legata
con
la
"divina
proporzione"
o
sezione
aurea,
ossia
con
il
numero
ф,
che
ricorre
in
essa
ed
in
natura
in
modo
ossessivo,
tanto
da
essere
considerata
da
alcuni
una
specie
di
"firma"
del
Creatore.
Tuttavia
la
"caccia
al
pentagono"
che
si
è
scatenata
intorno
al
dipinto di
Poussin
ha
ben
poco
senso,
se
si
considera
che
rintracciare
all'interno
del
quadro
pentagoni
"qualunque",
più
o
meno
regolari, è
cosa
che
chiunque
può
fare
con
un
po'
di
buona
volontà;
ma
qui
si
tratta
di
identificare
un
pentagono
perfettamente
regolare,
e
perché
sia
tale
i
suoi
angoli
devono
misurare
esattamente 18, 36, 54, 72 e 108 gradi.
Un'impresa
tutt'altro
che
semplice.
Il
tentativo
più
illustre
è
quello
realizzato
dal
Prof.
Cornford del Royal College of Art di
Londra
negli
anni
'70:
Esso
ha
il
difetto
evidente
di
costruire
il
pentagono,
e
di
conseguenza
la
stella
a
cinque
punte,
per
gran
parte
al
di
fuori
del
dipinto:
difetto
che
non
si
elimina
neppure
recuperando
il
bordo della
tela ripiegato.
E'
stato
fatto
notare
che
si
tratta
di
un
difetto
più
apparente
che
sostanziale,
dal
momento
che
un
pentagono
regolare
è
costituito
da
un
infinito
numero
di
pentagoni
più
piccoli,
ciascuno
dei
quali
si
riduce
di
dimensioni
rispetto
a
quello
maggiore
nella
proporzione
di
ф2
:
1.
Questo
fa
sì
che
la
maggior
parte
dei
pentagoni
(e
dei
pentagrammi)
dello
schema
di
Cornford
si
trovi
all'interno
della
tela.
Tuttavia
il
risultato
ottenuto
non
è
sembrato
del
tutto
convincente,
per
cui
si
sono
moltiplicati
i
tentativi
di
rintracciare
almeno
un
pentagono
regolare
completamente
interno
alla
tela.
Il
più
riuscito
di
tutti
ci
sembra
quello
di
Greg
Rigby
(cfr.
The
curious
case
of
Mr.
Rigby's
Pentagon),
ricostruito
così:
Il
centro
di
questo
pentagono
viene
a
coincidere
con
la
mano
del
pastore
che
indica
la
scritta,
mentre
il
cerchio
in
cui
esso
è
inscritto
racchiude
le
alture
di
Blanchefort;
inoltre
il
pentagono
più
piccolo
include
sia
le
mani
dei
due
pastori
che
indicano,
sia
la
scritta
Et
in
Arcadia
Ego.
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