Ora,
se
c'è
una
cosa
evidente
nel
dipinto
di
Poussin
è
il
fatto
che,
come
abbiamo
già
osservato,
i
piedi
dei
tre
personaggi
sulla
destra
sono
disposti
in
modo
tale
da
suggerire
un
triangolo,
addirittura
"indicato"
dal
bastone
del
pastore
vestito
di
rosso:
Proviamo
ora
a
riportare
il
"triangolo
sacro"
(con
i
lati
di
3,
4
e
5
unità)
sull'immagine
di
Poussin,
ruotandolo
in
modo
da
far
coincidere
i
vertici
con quelli
suggeriti
dalla
triangolazione
dei
piedi
dei
tre
personaggi
di
destra;
ruotiamo
il
lato
che
vale
4
(il
"principio
femminile")
verso
la
donna;
il
"principio
maschile"
(il
lato
che
vale
3)
sembrerebbe indicare
o
il
pastore
con
la
barba,
oppure
il
sepolcro
stesso
e
chi
vi
giace.
Questa
disposizione
ci
sembra
la
più
logica, pur
tenendo
conto
del
fatto
che il
lato
più
corto
nel
dipinto
di
Poussin
è
in
realtà
quello
che
congiunge
i
piedi
della
donna
e
del
pastore
vestito
di
rosso;
anche
ruotando
il
triangolo
in
questo
senso,
però,
la
situazione
cambia
di
poco,
come
si
può
vedere
in
questa
figura.
Il
risultato
è
piuttosto
soprendente:
attraverso
il
"triangolo
perfettissimo", comunque
lo
si
ruoti,
Poussin
sembra
sottolineare
uno
dei punti-chiave
del
dipinto:
la
fonte
essiccata.
Essa
è
ulteriormente
messa
in
rilievo
dal
fatto
che
la
punta
del
bastone
del
pastore
vestito
di
rosso coincide
con
il
vertice
dell'angolo
retto
ed
indica
proprio
la
crepa
nel
suolo.
Sarebbe
dunque
di
cruciale
importanza
comprenderne
il
significato,
su
cui
non
mi
pare
che
i
critici
si
siano
interrogati
abbastanza.
La
presenza
nel
dipinto
del triangolo
sacro,
intimamente
connesso
con
la
triade
Iside-Osiride-Horus,
renderebbe
fra
l'altro
ancor
più
plausibile
l'identificazione
di
Baldini,
sebbene
ci
siamo
detti
poco
convinti dalle
conclusioni
che
egli
ne
trae.
Personalmente
riteniamo
che
la
chiave
(o
almeno
una
delle
chiavi)
d'interpretazione
del
dipinto
sia proprio
la
fonte
essiccata:
crediamo
che,
finché
non
si
farà
luce
sul
suo
significato,
si
continuerà
a
brancolare
nel
buio.
Tuttavia
ci
sembra
lecito
azzardare
un'ipotesi:
l'elemento
della
fonte
inaridita
potrebbe fare
riferimento
al
delicatissimo
momento
di
crisi
che
precede
il
passaggio
di
testimone
dai
"pastori"
ai
"muratori"
della
Massoneria,
secondo
una
tesi che
abbiamo
ritenuto
piuttosto
plausibile.
Siamo
nel
1640,
forse
un
po'
troppo
presto
per
parlare
già
di
consegna
del
testimone
(la
Massoneria
inizia
ufficialmente
il
24
giugno
1717);
e
tuttavia,
come
abbiamo
visto
nel
capitolo
dedicato
alla
storia
dell'Arcadia,
la
fondazione
dell'Accademia
dell'Arcadia,
avvenuta nel
1690,
costituisce
di
fatto
l'atto
di
morte
della
tradizione
"pastorale"
cinquecentesca:
i
pastori-custodi
scompaiono,
lasciando
il
posto
ad
innocue
e
futili
"pastorellerie",
mentre
degli
antichi
tutori
di
ermetici segreti
non
sembra
più
rimanere
traccia;
contemporaneamente,
però,
nasce
la
Massoneria,
i
cui
adepti
non
sono
più
custodi
("pastori")
di
qualche
tradizione
esoterica,
ma
costruttori
o
ricostruttori
("muratori")
di
qualcosa
che,
per
insondabili
motivi,
si
è
perduto.
E'
possibile
immaginare che
l'inaridimento
della
fonte
alluda
proprio
al
fatto
che questo
sapere
occulto
si
è
smarrito?
E'
solo
un'ipotesi,
a
nostro
parere
però
degna
di
ulteriore
approfondimento.
Tuttavia,
ad
ulteriore
riprova di
come
si
possano
fornire
dello
stesso
elemento
spiegazioni
diametralmente
opposte,
facciamo
notare
che
esiste
un
responsorio
per
il
Sabato
Santo,
cantato
anche
alla
morte
di
Giovanni
Paolo
II,
che
potrebbe
fornire
una
soluzione
banale
all'enigma
della
fonte:
si
tratta
del
responsorio
intitolato
Recessit pastor noster,
musicato ad
esempio
da
Tomás Luis de Victoria
tra il Cinque e il Seicento (la sua
versione
è
ascoltabile
qui)
e
nel
1611,
pochi
anni
prima
del
dipinto
di
Poussin,
da
Carlo
Gesualdo
da
Venosa;
ne
riporto il
testo
e
la
traduzione:
Recessit pastor noster, fons aquae vivae
ad cuius transitum sol obscuratus est:
Nam et ille captus est
qui captivum tenebat primum hominem;
hodie portas mortis et seras pariter
Salvator noster disrupit.
Destruxit quidem claustra inferni
et subvertit potentias diaboli.
|
Se n'è andato il nostro pastore, fonte di acqua viva
e al suo passaggio il sole si è oscurato:
infatti è stato fatto prigioniero anche lui
che teneva prigioniero il primo uomo;
oggi il nostro Salvatore ha spezzato
le porte della morte e anche le sue sbarre.
Egli ha distrutto le sale dell’inferno
ed ha rovesciato la potenza del diavolo.
|
La
fonte
essiccata
potrebbe
alludere proprio
alla
morte
di
Gesù:
suo
sarebbe
dunque
il
sepolcro,
e
l'atteggiamento
confortante
del
personaggio
femminile
(la
Maddalena?) potrebbe
alludere
alla
prossima resurrezione.
Il
dipinto
sarebbe
quindi
suscettibile
anche
di
un'interpretazione
religiosa
pienamente
"ortodossa".
Ma,
come
ripeto,
occorrerebbe
dedicare
maggiore attenzione
al
problema.
|