L'ARCADIA E IL PRIORATO DI SION

 

 

Pur di evitare la violenza contro natura, su suggerimento del vecchio efraimita, l'uomo offrì agli aggressori sua moglie, che viaggiava con lui, ma quei pervertiti la violentarono fino alla morte. I Beniaminiti si rifiutarono di consegnare alla giustizia i malfattori: allora il marito, sdegnato, divise il corpo della moglie morta in dodici pezzi e li inviò come macabro dono a ciascuna delle tribù di Israele. Ne seguì una cruda e travagliata guerra fratricida tra la tribù di Beniamino e le altre tribù di Israele, che vide naturalmente i primi soccombenti e quasi sterminati. In seguito a questa guerra molti dei Beniaminiti lasciarono il loro paese, fuggendo a bordo di navi fenicie. Si ritiene che i Fenici adorassero anch'essi la dea-madre sotto forma di Astarte, e che il Beniaminiti, visto il loro rifiuto di consegnare alla giustizia i seguaci di Belial, venerassero la stessa divinità. La questione per noi rilevante, tuttavia, è un'altra: dove andarono a finire i Beniaminiti?

Nel mito greco un Danao figlio di Belo arriva in Grecia per nave con le sue figlie (si vedano le Supplici di Eschilo). Erodoto (Storie II, 4) dice che furono appunto le figlie di Danao ad introdurre in Grecia il culto della dea-madre. Secondo Robert Graves, fra i più autorevoli esperti mondiali del mito greco, il mito di Danao registra in realtà l'arrivo nel Peloponneso di "coloni dalla Palestina". Graves afferma anche che il re Belo è in realtà Baal o Bel, forse la divinità Belial del Vecchio Testamento. E' degno di nota anche il fatto che uno dei clan di della tribù di Beniamino era chiamato "clan di Bela". Secondo alcuni il mito di Danao potrebbe quindi alludere proprio all'arrivo in Grecia della tribù di Beniamino.

 

 

L'originario insediamento della tribù di Beniamino

 

Si sa poi, attraverso la trilogia delle Danaidi eschilea, come siano andate le cose: le cinquanta Danaidi, pur di rimanere vergini, uccidono i loro mariti la prima notte di nozze (tutte tranne Ipermestra, la più giovane). Questo mito sembrerebbe senz'altro alludere ai cruenti rituali della fertilità tipici del matriarcato e si addice perfettamente ad adepti del culto della dea-madre (Belial), come i Beniaminiti. Nel mito le quarantanove riottose Danaidi venivano poi uccise dall'unico superstite della strage, Liceo, ed erano sottoposte anche nell'Ade all'eterno castigo di riempire d'acqua un vaso forato (evidente metafora dell'utero incapace di trattenere il seme maschile). Storicamente la punizione potrebbe significare, né più né meno, quello che afferma Erodoto nel brano sopra citato, e cioè che il culto della dea-madre fu respinto da tutti i Greci; l'unica eccezione fu quella degli Arcadi: tale culto infatti divenne la religione ufficiale dell'Arcadia, associato con il culto di Demetra e poi di Artemide.

Artemide infine divenne nota come Arduina, nume tutelare delle Ardenne nel nord-est della Francia. In questo modo, attraverso canali ignoti, il culto della dea-madre si diffuse in Francia e in varie tribù della zona. Ora, i Merovingi sembrano avere fatto propria gran parte della mitologia di Artemide e della dea-madre, compresi i riferimenti all'Orsa Maggiore, da cui potrebbe derivare l'"Ursus" simbolo dei Merovingi. Ecco quindi l'ipotesi formulata da Michael Baigent, Richard Leigh e Henry Lincoln in The Holy Blood and The Holy Grail: i Merovingi non sarebbero altro che i discendenti della Tribù di Beniamino, i quali dall'Arcadia si sarebbero trasferiti in Francia, ove avrebbero assunto il nome di Franchi Sicambri.

Tale ipotesi risale alle affermazioni di Pierre Plantard (fonte a dir poco dubbia) e non è suffragata da alcuna prova certa, ma non per questo è da considerare inverosimile o campata per aria: infatti studi compiuti sulle dodici tribù di Israele e sulla loro dispersione per il mondo portano a conclusioni che confortano indirettamente questa tesi.

Nel saggio Benjamin, A Study on the Tribes di Yair Davidiy si legge ad esempio: "Il ceppo di base dei Normanni può derivare dalla tribù di Beniamino, senza contare che l'area della Normandia in cui essi si stabilirono apparteneva in precedenza ai Namneti, il cui nome derivava da Naaman, figlio di Beniamino. [...] C'erano Beniaminiti anche in alcune parti della Norvegia, sebbene la maggior parte degli Israeliti norvegesi discenda da Naphtali e da altre tribù". Peraltro, lo stesso autore di questo articolo precisa che i Merovingi, a parere di altri studiosi, deriverebbero piuttosto da altre tribù: secondo Athol Bloomer, infatti, essi discenderebbero piuttosto dalla tribù di Dan, come confermerebbe la loro tradizionale usanza di portare i capelli lunghi ed il nome di Sansone riscontrabile nella loro dinastia, che farebbe propendere appunto per una loro discendenza da Sansone e quindi dalla tribù di Dan. Un altro studiosi, H. Hoeh, sostiene che essi deriverebbero da una branca non davidica della tribù di Giuda. Ciò su cui comunque c'è accordo è il fatto che questi "re taumaturghi" discenderebbero da una delle tribù di Israele, ed è appunto questo che rende la tesi di Baigent-Leigh-Lincoln tutt'altro che inverosimile.

Una curiosità a proposito dei capelli lunghi: in epoca classica la regione dell'Arcadia era governata dagli Spartani, i quali sembrano avere assorbito gran parte della cultura più antica dell'Arcadia. Inoltre i libri dei Maccabei, considerati apocrifi, sottolineano il legame tra Spartani e gli ebrei. Maccabei II parla di alcuni Giudei "imbarcatisi per andare dagli Spartani, nella speranza di trovare protezione a causa della loro parentela". Maccabei I afferma esplicitamente: "E' stato trovato in alcuni scritti riguardanti gli Spartani e gli ebrei che sono fratelli e sono della famiglia di Abramo". E' curioso notare che gli Spartani erano noti per attribuire uno speciale significato ai loro lunghi capelli, che si rifiutavano di tagliare: un attributo comune sia a Sansone che, in seguito, ai Merovingi.